MUSEO STORICO della STRUMENTAZIONE OCEANOGRAFICA
Sganciatore AMF Sea Link
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È prodotto dalla AMF della Virginia dal 1978.
Ogni singolo sganciatore ha il suo numero di serie ed i suoi codici di abilitazione, disabilitazione e sgancio. Il sistema particolare di
codici è stato pensato per la gestione di campi di mine subacquee, ma fa anche perfettamente allo scopo della gestione di un
ormeggio per strumentazione oceanografica.
Infatti normalmente lo sganciatore rimane silente nella sua posizione e trattiene tutto l'ormeggio abbrancato alla zavorra di fondo
e tirato versa la superficie da una o più boe di spinta.
Lo sganciatore possiede un trasduttore (transponder) atto a ricevere e trasmettere impulsi codificati
sulle frequenze sonore di 9 kHz ed 11 kHz.
Nel momento in cui con una nave si passa nelle sue vicinanze (fino a 5000m) e si vuole verificare
il suo stato, bisogna avere a bordo la stazione ricevente/trasmittente ed un trasduttore (simile quello dello sganciatore)
montato in chiglia, o comunque calato in acqua. Si invia in mare il segnale con il codice di abilitazione individuale per quello
sganciatore. Lo sganciatore se è riuscito (potrebbe essere troppo distante o non raggiungibile dal suono a causa delle distorsioni
di propagazione indotte dalla presenza in mare del termoclino) a percepire il codice, si attiva e risponde con una serie di impulsi
intervallati da un secondo di silenzio se la sua posizione è correttamente verticale. Se la sua posizione dovesse essere
orrizontale e quindi fosse successo qualche guaio, gli impulsi sono doppiamente più rapidi con mezzo secondo di silenzio.
Si ha così immediatamente la conferma che lo sganciatore è presente e funzionante.
Dopo tale abilitazione si può inviare un singolo impulso e lo sganciatore risponde a sua volta con un impulso.
Con il sistema di controllo di bordo valutando il ritardo di tempo tra l'emissione dell'impulso e la ricezione dell'impulso di
risposta, si può valutare la distanza a cui è in quel momento lo sganciatore dalla nave; con una opportuna rotta
di ricerca si può avvicinarsi in modo opportuno all'ormeggio prima dello sgancio.
Se si dispone del trasduttore direzionale si può avere anche una buona valutazione della direzione di provenienza
dell'impulso di risposta dello sganciatore.
Se non è giunto ancora il momento di recuperare l'ormeggio, si può disabilitare lo sganciatore che rimarrà
muto ed imperscrutabile.
Altrimenti si invia in mare il codice di sgancio che, se opportunamente percepito, fa sì che lo sganciatore faccia
ruotare con un motorino un eccentrico che finora aveva bloccato il gancio di ritenuta, il quale quindi può finalmente ruotare
e staccarsi dalla zavorrra. A quel punto la boa di trazione solleva tutto l'ormeggio verso la superficie.
Lo strumento funziona a batterie alcaline oppure, a richiesta, con batterie al litio di durata quasi tripla. Esso ha un sistema di
chiusura che consente di togliere l'aria interna e sostituirla con azoto, togliendo cioè l'umidità che potrebbe
nuocere ai circuiti elettronici ed alle batterie.
È prevista anche la verifica della tenuta dello scafo sostituiendo
l'aria con il freon in pressione. In tal modo usando poi uno sniffer (fiutatore) per il freon si può valutare se
c'è una perdita da qualche parte.
In un primo periodo si è mantenuto all'interno il freon, ma si è constatato che nel caso di una piccola perdita
di acqua di mare, il freon aveva reagito con l'acqua formando acido che aveva corroso le piste dei circuiti stampati. Da quel
momento si optò per usare il freon solo come test e di lasciare l'azoto per la fase di lunga durata in mare.
Lo strumento ha la possibilità di trattenere fino a 2500 libbre (1134 kg), ma si può dotarlo di un'asta metallica
di tenuta su cui viene predisposto un alloggiamento per lo sganciatore ed un sistema di ripetizione dello sgancio
comandato dallo sganciatore stesso.
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